In un mondo in bilico tra crisi climatica, guerre energetiche e transizione verde, c’è un piccolo Stato che, pur essendo il più piccolo al mondo, ha scelto di dare un segnale grande: il Vaticano.
Già nel 2008, quando la parola “transizione ecologica” era ancora lontana dai titoli dei giornali, il Vaticano ha deciso di affidarsi al fotovoltaico, installando 2.400 pannelli solari sul tetto dell’aula delle udienze “Aula Paolo VI”. Un edificio storico, modernissimo per concezione e struttura, che è diventato il simbolo tangibile dell’impegno della Chiesa verso la custodia del Creato.
Quanta energia produce il fotovoltaico in Vaticano?
L’impianto produce circa 300 megawattora (MWh) all’anno, una quantità sufficiente a coprire l’intero fabbisogno energetico dell’aula e di alcuni edifici vicini, evitando l’immissione di 225 tonnellate di CO₂ all’anno. Non poco per un micro-Stato grande quanto un campo da golf!
Ma perché un impianto fotovoltaico in Vaticano?
Non è solo una questione di risparmio o tecnologia. È una scelta etica. È la traduzione concreta del messaggio lanciato da Papa Francesco con l’enciclica Laudato si’, dove si parla di “ecologia integrale”, responsabilità collettiva e sostenibilità come atti d’amore verso la Terra e verso l’umanità intera.
“L’ambiente è un bene collettivo, patrimonio di tutta l’umanità e responsabilità di tutti.”
– Papa Francesco
Tecnologia e spiritualità: un binomio possibile
Il progetto è stato realizzato dalla tedesca SolarWorld AG e ha ricevuto un premio europeo per l’innovazione ambientale. Ma al di là della tecnologia, quello che colpisce è il messaggio simbolico: anche le istituzioni più tradizionali possono e devono guidare il cambiamento. Se lo fa il Vaticano, con secoli di storia alle spalle, perché non dovrebbero farlo comuni, scuole, aziende o famiglie?
Il Vaticano, modello per il mondo
Il “fotovoltaico del Papa” non è un’eccezione isolata, ma l’inizio di una visione più ampia. Città del Vaticano ha installato anche colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ha avviato politiche di raccolta differenziata e punta alla neutralità carbonica entro i prossimi decenni.
Questo piccolo Stato lancia un messaggio grande: il cambiamento non parte solo dalle multinazionali o dai governi, ma anche da chi crede, decide e agisce. E ogni tetto, ogni famiglia, ogni impresa può diventare un piccolo Vaticano solare.
Il sole come atto di fede nel futuro
In un’epoca in cui siamo costretti a scegliere da che parte stare – tra sfruttamento e sostenibilità, tra profitto cieco e visione a lungo termine – il fotovoltaico in Vaticano ci ricorda che la luce può essere scelta, e non solo subita.
Dove c’è un tetto, c’è una possibilità. Dove c’è volontà, c’è futuro.
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